Alessandra Bognanni: una struttura che non c’era, spero diventi presto realtà.
Tra i primi imprenditori ad avvicinarsi al progetto “ArtenonMente” della “Fondazione Quondamatteo” c’è senza dubbio Alessandra Bognanni, co-ideatrice e socio fondatore del brand e concept di ristorazione “Wok” – ora ODOROKI – “Surprising Asian Cusine”, e titolare della prima catena italiana di asian food espressa e di qualità, punto di riferimento nel settore della ristorazione fusion.
Perché ha deciso di sostenere il progetto ArtenonMente?
“Credo che realizzare un centro dedicato ai bambini in difficoltà e a sostegno delle loro famiglie non sia solo un progetto interessante, ma addirittura necessario. Ho trovato l’articolazione della struttura molto completa e utile a soddisfare davvero le esigenze più diverse. E poi c’è anche un altro fattore che mi ha convinta: occuparsi delle varie problematiche socio-comportamentali degli adolescenti, attraverso un’assistenza multidisciplinare, rappresenta un servizio che non mi pare sia disponibile altrove”.
Come è venuta in contatto con la Fondazione Quondamatteo?
“Mi ha parlato di questa Fondazione una persona di cui ho grande fiducia, che mi ha raccontato di cosa si occupano i suoi operatori e lo spirito che li anima. Poi, li ho conosciuti personalmente e ho colto, ancor meglio, l’importanza di questo progetto, come pure delle altre iniziative benefiche di cui Quondamatteo è protagonista. È nata così la decisione di contribuire alla realizzazione del centro che spero cominci a funzionare al più presto”.
Il suo sostegno a questa iniziativa continuerà anche in futuro?
“Sicuramente e con grandissimo piacere. In qualche modo essere al fianco di queste iniziative è nel nostro Dna, fa parte della nostra storia. Attualmente, infatti, sosteniamo anche altre associazioni che prestano la propria opera in Italia e in campo internazionale. Inoltre, proprio per la nostra tipologia di attività, entriamo in contatto con tantissime persone che frequentano i nostri locali e parlando con loro riusciamo a diffondere informazioni su questo genere di progetti. Condividere il valore di simili attività per noi è molto importante”.
ArtenonMente sposa la causa del disagio e delle difficoltà nello sviluppo adolescenziale. Un tema attualissimo, ma che forse non ha ancora avuto la giusta attenzione da parte delle istituzioni…
“Proprio così. Il tema è assolutamente di primo piano e sentitissimo sotto tanti aspetti. Io sono madre, più del 60% della nostra clientela è femminile, e posso garantire che su questo argomento c’è una sensibilità condivisa. Ma a prescindere dal sesso o dalla genitorialità, sono convinta che iniziative come questa vadano sempre sostenute senza tentennamenti”.
Crede che appuntamenti come Bambini si Diventa possano essere utili a far conoscere progetti del genere?
“Eventi come quello organizzato al Teatro Olimpico di Roma sono fondamentali. È grazie ad essi se iniziative di carattere sociale possono arrivare all’opinione pubblica. Mi auguro che la Fondazione Quondamatteo continui su questa strada e il centro ArtenonMente diventi presto una realtà. Intanto, penso che questo sia il momento giusto per alimentare un dibattito su certe tematiche. Di fronte a problematiche del genere, ne sono certa, la gente è pronta ad ascoltare e a dare una mano”.